La casa di Agrippina è un sito archeologico che si trova in parte nella sede attuale della Banca OTP e in parte nel cortile circondato dagli edifici situati in via dei Sergi e in via San Francesco d’Assisi, costeggiando così il lato sud-orientale dell’antico Foro romano, piazza principale dell’antica città. Il nome del sito archeologico in realtà ne semplifica la storia che è molto più complessa e interessante. I diversi strati della superficie di ben 550 m2 s’intrecciano tra di loro, raccontando il continuo sviluppo culturale di una città che ha 3000 anni di storia. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce diversi resti della cultura veneziana del VI sec. e importanti ceramiche ellenistiche ed etrusche del III sec. a.C. In epoca romana la casa di Agrippina era aperta in direzione della piazza cittadina ed era decorata con stucchi, marmi e affreschi policromi. Lo splendore dei tempi antichi che per secoli era rimasto sconosciuto, fu scoperto con il ritrovamento di due monumenti in pietra, suscitando così l’interesse sia degli abitanti del luogo sia di numerosi archeologi. Si tratta di una testa di donna in marmo e del busto in marmo dell’imperatore del I sec. d.C. Sul piedistallo in mattoni rivestito di marmo è stato trovato il busto dell’imperatrice Agrippina Minore. Si crede che durante il regno dell’imperatore Claudio, una delle tabernae all’interno del Foro romano, venne restaurata in funzione di sacello o luogo dedicato al culto dell’imperatore. Ma chi è l’orgogliosa Agrippina Minore, che ci osserva con sguardo ‘secolare’? Era una nobildonna romana, sorella, regina e madre: cresciuta assieme al fratello Caligola di cui si narrano terribili e atroci storie, divenne moglie del saggio imperatore Claudio e fu madre del crudele Nerone, per mano del quale venne uccisa.